L’Umiliani e la città, 1976

In questo post vi propongo l’ascolto di un album bellissimo:
“L’uomo e la città” di Piero Umiliani.
Vi ho fatto sentire in un post precedente un brano che mi aveva folgorato:
bene, il resto del disco è ancora più bello, arioso e inquieto allo stesso tempo,
grande esempio della maestria negli arrangiamenti di quella dorata generazione
di compositori italiani.
Come dissi in inglese, questo disco tracima dai confini degli album di sonorizzazione
(un genere purtroppo praticamente scomparso, che pure dette da mangiare a parecchi musicisti; l’ignoranza della gente è tale che anche spiegandoglielo non riescono a concepire che si facessero dischi per tale scopo) e della lounge per diventare qualcosa di altro:
musica spaziale nel vero senso della parola,
in grado di disegnare uno spazio nell’orecchio dell’ascoltatore

Cliccate sull’immagine, che qualcosa accadrà
Click on the image and watch what happens

Un sentito ringraziamento ad un sito pieno di perle musicali che lo ha messo
a disposizione di tutti, con una filantropia che non mi lascia indifferente
http://salottoborghese.blogspot.com/2008/10/piero-umilianithe-man-and-city-luomo-e.html

Se vi è piaciuto potete sentire e acquistare altri suoi dischi qui
ad un prezzo minore che in un negozio
http://www.umiliani.com/riedizioni_right_tempo.html
Anche qui si vede uno sforzo non indifferente:
per quanto manchi qualche dettaglio perchè sia veramente perfetto,
è probabilmente uno dei siti migliori in Italia dedicati a un musicista.
Consigliatissimo navigarci

Sempre dalla discoteca del salotto borghese vi propongo questo gradevolissimo
album tedesco di musica sudamericana cantato da una serba e un afroamericana
Check out this brilliant example of musical blogging
http://bluebeatinmysoul.blogspot.com/2010/11/daniela-und-ann-samba-soul-beat-in.html

http://www.parisdjs.com/index.php/post/Daniela-und-Ann-Samba-Soul-Beat-in-Black-White

No alla tessera del disc-jockey

Ritengo importante, in quanto dj, diffondere questo comunicato
trovato in rete che illustra bene l’ennesimo provvedimento grave
che si abbatterà sulla musica e la sua diffusione in Italia.
Non ritengo di dover aggiungere altro se non che
“una società in cui per ogni categoria sociale vengono create tessere, data base e moltiplicati i sistemi di controllo è semplicemente una società meno libera.”

dj Alexander Dubcheck

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Anche questo è Neurodisco

La Neurodisco è più uno stato d’animo che una musica …

si capisce meglio da soli che in mezzo a troppi altri
si ascolta meglio a casa o in un luogo fidato e/o amato
piuttosto che in un club di snob frustrati o in una sagra parrock.
Ma prima di tutto la Neurodisco è nata nella mia mente
come musica “escapista”, che portasse le persone
più in alto della loro quotidiana miseria
ma passato l’effetto, li spingesse a cambiare la loro situazione.
ingenuo, troppo umano
credere che bastasse accennare un motivo paradisiaco
perchè gli altri decidessero di raggiungerlo a qualsiasi costo.
Non possiamo fingere che le ingiustizie non accadano:

ma potremo provare a contrastarle anche da soli,
o con poche persone fidate,
se vediamo che gli autoproclamati oppositori
di questo stato di cose fossero un’altra specie di cialtroni.
Tutto l’amore e la passione che butto nella musica
non andranno sprecati
se aiutassero qualcuno ad avere più fiducia in se stesso,
a credere nelle sue capacità e nelle potenzialità dell’individuo

Le temps des cerises

Le temps des cerises

Gina Berneri, uno dei più bei personaggi mai creati da Miyazaki

Questa canzone fu scritta nel 1866 da Clement e Renard,
e per la sua promessa di tempi migliori e pieni d’amore,
divenne uno degli inni più sentiti e cantati dagli insorti parigini
durante i mesi della Comune del 1871.

Lo propongo nella versione cantata da Tokiko Kato, chanteuse giapoonese e doppiatrice originale di Gina